Non vedente cacciato da una Chiesa triestina perché accompagnato dal cane guida

“Ci vediamo costretti, con nostro grande rammarico, a denunciare un nuovo e inquietante caso di discriminazione ai danni di un non vedente costretto da un custode di una chiesa triestina ad abbandonare l’edificio perché accompagnato dal suo cane guida.

 

Vorremmo sottolineare come un episodio simile rappresenti una grave violazione del diritto e, in particolare, della legge nazionale per i cani guida numero 37 del 1974 e della sua integrazione – Legge numero 60 del 2006 -.

 

Ai sensi di legge, il privo di vista ha diritto di accedere, insieme al proprio cane guida, agli esercizi aperti al pubblico: ostacolare tale libertà di circolazione rappresenta un illecito punito da sanzione amministrativa.

 

Pur consapevoli della peculiarità dei templi e luoghi di culto, riteniamo che la presenza di un cane guida in questi spazi non arrechi disturbo alcuno ai fedeli e ai presenti.

 

Già lo scorso ottobre, un analogo ed increscioso era accaduto, quando nel corso di una visita turistica alla chiesa Greco Ortodossa di Trieste, un custode aveva respinto – con modi sgarbati e riprovevoli – un non vedente, parte del gruppo, accompagnato dal proprio cane guida.

 

Una violenza umiliante che aveva spinto tutti i presenti ad abbandonare l’edificio in segno di solidarietà e che aveva visto il Presidente della Comunità scusarsi in prima persona, attribuendo l’accaduto alla negligenza – e maleducazione – del volontario.

 

Nonostante gli auspici, ci ritroviamo oggi nuovamente testimoni di una nuova discriminazione: tuttavia, vogliamo essere speranzosi e confidiamo nel fatto che episodi simili – figli dell’ignoranza – non si verifichino più. I nostri amici a quattro zampe fungono per noi da occhi e sono la luce che ci guida: privarci della loro compagnia significa renderci, nuovamente, ciechi”.

 

Questa la nota diffusa da UICI Friuli-Venezia Giulia per commentare l’episodio.

 

 

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