Controlli sul commercio di avorio: denunce e sequestri

Controlli sul commercio di avorio: denunce e sequestri

 I Carabinieri Forestali, nei giorni scorsi, hanno eseguito perquisizioni personali e locali delegate dalla Procura della Repubblica di Trieste a carico di 6 persone residenti nelle regioni Friuli Venezia-Giulia, Veneto e Toscana. Tutti i soggetti risultano attualmente indagati per la vendita o acquisto di oggetti in avorio senza la prescritta documentazione.

Negli ultimi tempi, la caccia illegale agli elefanti ha raggiunto livelli senza precedenti, con un conseguente calo generalizzato delle popolazioni della specie.

Sia l’elefante africano, Loxodonta africana, sia l’elefante asiatico, Elephas maximus, figurano nella convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e di fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES), che conta 183 firmatari (parti contraenti), tra cui l’UE e tutti gli Stati membri dell’UE.

In base al programma MIKE (Monitoring the Illegal Killing of Elephants) relativo al monitoraggio dell’abbattimento illegale di elefanti e condotto nel quadro della CITES, la quota di abbattimenti illegali di elefanti è costantemente aumentata dal 2006, raggiungendo un picco nel 2011 per poi mostrare una flessione tra il 2011 e il 2019. I paesi africani dagli anni ’70 hanno cercato di limitare l’uccisione degli esemplari ma la caccia di frodo purtroppo non ha subito una diminuzione, infatti negli anni ’80 si è stimata una vera e propria carneficina di elefanti che morivano al ritmo di uno ogni dieci minuti. Al bracconaggio si attribuisce il declino del 60 % della popolazione di elefanti di foresta solo negli ultimi 20 anni. 

Oggi, sono ancora elevati anche i livelli del commercio illegale di avorio, nonostante il continuo calo dei prezzi; secondo una relazione dell’ETIS (Elephant Trade Information System, sistema di informazioni sul commercio di elefanti), tra il 2012 e il 2017, in tutto il mondo sono state 280 circa le tonnellate di avorio di elefante sequestrate nell’ambito di circa 8 000 sequestri di avorio. 

Di recente, l’Unione Europea ha inasprito la normativa in merito alla commercializzazione di avorio tant’è che, a far data dal 19.01.2022 – data di entrata in vigore del nuovo Regolamento Europeo 2021/2280 -, qualsiasi oggetto in avorio o contenente avorio che venga destinato ad uso commerciale, necessita di certificazione CITES che potrà essere rilasciata solamente dai Nuclei CITES dell’Arma dei Carabinieri presenti sul territorio nazionale ed esclusivamente per i manufatti lavorati ed acquisiti da oltre 50 anni (i cosiddetti pre’ 47). Una normativa europea particolarmente stringente che mira a bloccare il possibile commercio illegale ed evitare ulteriori e negative uccisioni illegali nei territori in cui le specie di elefante vivono allo stato brado.

I controlli svolti nella regione Friuli Venezia-Giulia dall’Arma dei Carabinieri, Nucleo CITES di Trieste, sono stati svolti sia sul territorio, con accertamenti mirati a negozi di antiquari, case d’asta e rigattieri, sia sulle principali piattaforme di vendita online.

In particolare, a seguito di un controllo presso un commerciante triestino specializzato in oggetti di antiquariato, terminato con il sequestro di due oggetti in avorio, si è sviluppata un’attività di indagine al termine della quale sono state denunciate 15 persone, spesso ignare del reato commesso, in quanto risultati venditori od acquirenti di oggetti in avori privi di certificazioni CITES che ne legalizzasse la vendita. 

Le indagini – che sono durate oltre quattro mesi – hanno consentito di portare alla luce un commercio “illegale”, in quanto privo di documentazione necessaria alla vendita; secondo l’ipotesi accusatoria gli oggetti in avorio, a decorrere dalla data di modifica legislativa, il 19.01.2022 – entrata in vigore del Reg. 2021/2280 – venivano venduti, anche tramite l’ausilio di un sito internet riconducibile al venditore, senza alcuna documentazione CITES necessaria.

L’indagine, sviluppata sotto la direzione della Procura della Repubblica del Tribunale di Trieste, ha permesso di rintracciare gli oggetti venduti illegalmente nel 2022 e ha portato all’esecuzione di perquisizioni delegate effettuate presso i venditori e acquirenti degli oggetti in avorio da parte del Nucleo Carabinieri CITES di Arezzo, Nucleo Carabinieri Forestale di Treviso, Nucleo Carabinieri Forestale di Vittorio Veneto per tre dei sei soggetti destinatari dei provvedimenti e residenti in Toscana e Veneto. Le perquisizioni dei soggetti residenti nella regione Friuli Venezia Giulia, sono state eseguite dai Carabinieri Forestali del Nucleo Carabinieri CITES di Trieste in provincia di Trieste e dalla Stazione Carabinieri di Udine in provincia di Udine.

Ulteriori attività di controllo si sono focalizzate sul commercio, senza la prevista documentazione, di oggetti realizzati con zanne di elefante, effettuato da un commerciante fiorentino che ha portato al sequestro di due manufatti presso l’abitazione di una persona residente nella provincia di Pordenone e il deferimento all’A.G. del medesimo capoluogo di provincia dei due soggetti coinvolti nella compravendita.  Inoltre, uno dei soggetti sottoposti alle indagini ha presentato istanza di riesame del citato provvedimento di sequestro, successivamente rigettata dal Tribunale di Pordenone.

I controlli si sono svolti anche sugli utilizzatissimi canali di vendita online. I risultati delle attività di monitoraggio hanno portato alla denuncia di 2 persone residenti nella provincia di Trieste ed al sequestro di ulteriori oggetti in avorio commercializzati, senza le necessarie certificazioni, sulla piattaforma di vendita online subito.it.

Al termine della campagna di controlli, sono stati sequestrati oggetti in avorio per un valore stimato di € 7.000,00 circa comprendenti monetiere in legno ebanizzato con intarsi in avorio, statuette, sculture, miniature dipinte, ventagli in avorio finemente incisi, porta oggetti, porta reliquie, bastone da passeggio, raffigurazioni sacre realizzate in avorio.

I fascicoli instaurati, a seguito dei sopralluoghi effettuati dal Nucleo CITES Carabinieri Forestale di Trieste, si trovano tuttora in fase di indagine presso le Procure della Repubblica di Trieste e di Pordenone.

Il presente comunicato riveste la finalità di invitare tutti i cittadini che possiedono oggetti in avorio, spesso ereditati da parenti che nel secolo scorso si erano recati in Africa per motivi turistici o lavorativi, e, in particolare, per chi opera nel settore degli oggetti di antiquariato, di porre la massima attenzione nella vendita di manufatti realizzati con zanne di elefante, in particolar modo a seguito dell’entrata in vigore dei nuovi regolamenti europei che hanno apportato cambiamenti molto più restrittivi per la loro commercializzazione. Si invita inoltre, prima di porre in vendita l’oggetto, a recarsi presso il Nucleo CITES dell’Arma dei Carabinieri competente per territorio, che nel caso dell’intera regione Friuli Venezia Giulia è sito a Trieste, per ricevere qualsiasi chiarimento in merito, ovvero, per richiede la documentazione necessaria al fine di rendere legale la compravendita in esame.  

 

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