Il convegno “Sport-terapia: per non atleti”

Dal convegno “Sport – terapia: per non atleti”, promosso da U.N.V.S. Unione Nazionale Veterani Sport e moderato dalla presidente Paola Zelanda che si è tenuto a Palazzo Montereale Mantica, sono emerse interessanti osservazioni e considerazioni che coinvolgono gli aspetti sportivi, sociali e salutari della fascia detà dei veterani dello sport. Il contributo e il patrocinio delle istituzioni pubbliche , la collaborazione di un istituto bancario e delle associazioni del volontariato sociale hanno messo in evidenza che la collettività sollecita iniziative affinché si affrontino tematiche per migliorare la qualità della loro vita.

Lassessora alle politiche sociali Guglielmina Cucci ha invitato alla riflessione su diverse aspetti. Dallemergenza sanitaria dovuta al Covid alle nuove povertà, dal bullismo alle nuove politiche sulla sanità fanno emergere la necessità, per le politiche sociali il Comune e per le associazioni socio sanitari, di affrontare le esigenze dei bambini, anziani, disabili, ammalati e dalla povertà. Ogni euro speso nella prevenzione o miglioramenti della vita in salute fa risparmiare euro alla sanità

Organizzare attività fisica, adatta a tutte le persone, anche con disabilità, patologie varie o semplicemente anziani, portano enormi vantaggi alla salute psico fisica - ha sottolineato Claudio Bardini – insegnante di scienze motorie - A volte non servono grandi mezzi, ma dare la possibilità alle persone dove potersi rapportare e imparare che anche la pratica di semplici gesti possono modificare e migliorare lo stato di salute.

Alessandro Ciavatti dirigente medico nefrologo ha affrontato la questione dal punto di vita dellattività fisica nel paziente con patologia cronica invalidante. Si è soffermato soprattutto sugli aspetti dei molteplici benefici, una sana, regolare anche se moderata attività fisica apportano ai pazienti nefropatici. Respirazione, diabete, cuore, pressione, dieta, reni e non per ultimo riflessi psicologici dovuti alla socialità di praticare attività fisica in compagnia.

Sul versante concreto il tema è stato affrontato da Michele Muzzin del Tiro Segno che ha detto che questa disciplina non implica movimento ma è importante per superare lo stress psicofisico in quanto richiede coordinazione, concentrazione, autostima, corretti comportamenti, responsabilità mentre Walter Buttò ha portato il suo contributo di atleta non agonistico che 2012 a 71 anni ebbe un infarto miocardico e dopo essersi ripreso, ha trovato nel tennis la forza di riprendere attivamente la sua vita ed ora a 81 continua a giocare.

Amedeo Bozzer dell’Anmil ha invitato enti ed associazioni a non voler fare di tutto, ma a collaborare ciascuno per le competenze per offrire azioni e iniziative affinché le persone che non possono praticare attività sportiva agonistica possano trovare la possibilità di trovare luoghi e occasioni per svolgere, in forma anche collettiva, attività fisica e occasioni di socializzazione.

Le conclusioni sono state tratte dall’assessore allo sport Walter De Bortoli che ha illustrato le diverse iniziative che il Comune di Pordenone porta avanti, realizzando strutture usufruibili da tutti, anche le persone anziane e che attualmente sono emarginate. Luoghi che consentono di creare momenti di aggregazione e socialità, per perseguire il benessere psico-fisico dei cittadini.

All’iniziativa hanno collaborato il dott. Giacomo Panarello per l’APPED, Cav. Giorgio Ferracin per l’ANIOC e il Gen. Antonio Carabba per il Tiro a Segno Pordenone che hanno portato il loro saluto condividendo le finalità del progetto. Hanno inviato saluti e auguri di buon lavoro il Presidente della Regione

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Massimiliano Fedriga, l’Assessore Regionale Sanità Riccardo Riccardi, il Presidente del Coni Regionale Giorgio Brandolin, ed èintervento il Delegato Coni di Pordenone Mauro Chiarot. Antonio Bacci, direttore del Messaggero Veneto di Pordenone ha partecipato con il suo intervento basato sull’esperienza vissuta con l’APPED quando sono state portate alla Maratona di New York 2 ragazze trapiantate di reni e altre esperienze vissute tramite le maratone.

 

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