Fvg, spacciavano cocaina in pieni centro: arrestato due cittadini pakistani, avevano anche smartphone di ultima generazione

Gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Volanti della Questura di Udine nella mattinata di venerdì 5 agosto hanno arrestato due cittadini pakistani per detenzione illecita ai fini di spaccio di cocaina.
 
Durante un servizio di controllo del territorio, finalizzato a reprimere il fenomeno dello spaccio di stupefacente nella zona limitrofa alla stazione ferroviaria, gli agenti notavano una persona che furtivamente scavalcava il cancello di una fonderia in disuso e si perdeva all’interno. I poliziotti entravano a loro volta nell’area e, dopo aver attraversato alcune decine di metri ricoperti da fitta vegetazione, scorgevano nei pressi di un manufatto in cemento una scala che portava ad un piano rialzato, e lì alcuni indumenti, che lasciavano presagire la presenza di qualcuno.
 
Saliti al piano trovavano in effetti due uomini, cittadini pakistani di fatto senza fissa dimora, uno dei quali alla loro vista cercava di occultare un pacchetto sotto un materasso, da lui utilizzato come giaciglio, che conteneva 5 involucri confezionati di cocaina, per un peso lordo di circa 30 grammi: lo stesso, 27enne, deteneva 3 smartphone di ultimissima generazione e la somma di 195 euro in banconote di diversi tagli.
 
Il connazionale, 40enne, veniva invece trovato in possesso di 350 euro, sempre in banconote di tagli differenti, un telefono, 3 bilancini di precisione e materiale in plastica utilizzato per il confezionamento delle dosi di droga poi destinate allo spaccio.
 
Condotti in Questura per gli ulteriori accertamenti, venivano entrambi arrestati per la detenzione illecita ai fini di spaccio di cocaina, che veniva, al pari degli altri materiali, dei telefono e di tutto il denaro, ritenuto provento di precedenti cessioni, visto che nessuno dei due lavora o gode di altre fonti lecite di reddito e ne giustificava il possesso, sequestrato.
 
Gli stranieri venivano quindi condotti in carcere a Udine.
 
Ieri, dopo aver convalidato gli arresti, il GIP, valutati i gravi indizi di colpevolezza e la sussistenza dell’esigenza cautelare di impedire la reiterazione del reato, disponeva per il primo la misura della custodia cautelare in carcere, per il secondo quella del divieto di dimora in Udine.
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