Udine: arrestati 7 soggetti e rintracciato in Croazia una 39enne

Udine: arrestati 7 soggetti e rintracciato in Croazia una 39enne

Nell’ultimo periodo, personale della Squadra Mobile della Questura di Udine ha dato corso ad alcune misure coercitive della libertà personale, nei confronti di soggetti domiciliati in questa provincia. 

Un 25enne cittadino iraniano, clandestino sul territorio nazionale, è stato rintracciato perché deve scontare un provvedimento che prevede la sua reclusione per 1 anno e 2 mesi, in quanto condannato per reati inerenti agli stupefacenti, compiuti negli anni scorsi in questo centro. 

Un connazionale di 28 anni è stato arrestato perché deve scontare una pena residua di 9 mesi, in quanto è stato documentato dalle indagini essere appartenente ad un sodalizio transnazionale dedito al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina verso l’Italia, dai paesi balcanici, di soggetti provenienti dall’area asiatica. L’uomo che deve scontare una pena a 2 anni e 6 mesi, si trovava già ristretto agli arresti domiciliari, ma violava le prescrizioni del caso e per questo veniva associato presso il carcere di Udine.         

Un 36enne cittadino rumeno, dimorante in Italia da diversi anni, è stato arrestato per scontare una pena di 4 anni e 5 mesi di reclusione, perché destinatario di un provvedimento di cumulo pene, per fatti commessi in questo centro dal 2019 al 2022, inerenti agli stupefacenti, furto aggravato e maltrattamenti in famiglia.

Per ultimi sono stati rintracciati e tratti in arresto due cittadini afghani, irregolari in Italia, rispettivamente di 34 e 29 anni, che devono scontare le pene della reclusione di 2 anni e 2 mesi il primo e 3 mesi il secondo, a seguito delle condanne del Tribunale di Udine, inerenti agli stupefacenti, per fatti compiuti ad Udine fra il 2020 e il 2022.

Inoltre sono stati eseguiti 2 provvedimenti di collocamento in regime di detenzione domiciliare nei confronti di connazionali di 52 e 54 anni, condannati rispettivamente a 4 mesi e 2 mesi di reclusione, per furto aggravato.

Il 3 maggio scorso, a Lovran in Croazia, la Polizia croata ha dato esecuzione al Mandato di Arresto Europeo disposto a seguito dell’ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte D’Appello di Trieste, nei confronti di una 39enne cittadina croata.

La donna deve scontare una pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione, successiva a un cumulo pene disposto a seguito delle sentenze del Tribunale di Udine e della Corte d’Appello di Trieste per una serie di eventi predatori a danno di strutture commerciali avvenuti in quelle provincie fra il 2015 ed il 2020.

Le indagini compiute a seguito del provvedimento di condanna dalla locale Squadra Mobile, con il concorso della Direzione Centrale della Polizia Criminale, Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, permettevano di acclarare che la donna, di etnia rom, in Italia risultava da molto tempo irreperibile e si trovava nella nazione di origine, dove veniva rintracciata presso la sua attuale dimora dalla Polizia croata che dava quindi corso al Mandato di Arresto Europeo che la Procura Generale di Trieste aveva provveduto a predisporre. Sono in corso le procedure estradizionali. 

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